martedì 29 gennaio 2013

L'alimentazione dei nostri avi

Foto: fotocommunity.it
Amiche e amici,

Chiedo il vostro aiuto immediato. Sono distratto mo’. Assolutamente distratto.

Non sono unico all’Internet per la mia esplorazione nostalgica dei gusti e dei suoni dei miei antenati meridionali. I miei nonni vennero da Montefalcione (AV), Mineo (CT), e Salemi (TP). Io sono nato a Boston, cominciando ad imparare la lingua italiana solo all’età di 16. Prima di quella, sapevo parlare inglese ed esattamente due parole dialettali: “Capisc’?” e “sculapasta.” Avere a cuore i dolci memorie dei nonni, agognare ulteriore sapienza dei sapori e delle tradizionali degli avi, non sono cose uniche nella blogosfera. Leggo con zelo i blog che mi schiudono qualche segreto.

Ma oggi, quest’agognare ha raggiunto un’altro livello.

Peppe Sidoti, un siciliano che abita a Firenze, è autore di Cibi di Casa (cibidicasa.com), un dei migliori foodblog per le genuini tradizioni meridionali. Ieri ho fatto a Peppe una domanda sulla nomenclatura di certe verdure a foglia. Lui mi ha risposto in maniera chiara e completa.

“Poi, per curiosità,” ha continuato Peppe, “due link per le piante spontanee che i nostri nonni raccoglievano nei campi e che erano una parte importante della loro alimentazione quotidiana, quanto quelle dell’orto. E sono buonissime.

http://www.dipbot.unict.it/alimurgiche/piantespontanee.aspx

http://www.baiazzurravulcano.com/ita/LE_PIANTE_ALIMURGICHE_EOLIANE.pdf

“Sono tutte e due di area siciliana, in Campania i nomi erano tutti diversi, ma le piante no.”

Quest’immagine dei miei antenati, andandosene per i campi, cogliendo queste foglie selvatiche per stufare e mettere sopra la pasta fresca ...

Dunque sono distratto.

Ricette.  Vi chiedo ricette. Tu, la mamma, la nonna, la bisnonna. Avete mai fatto cucinare una di queste piante che mangiarono i miei avi?

2 commenti:

  1. Mi fa piacere che ti abbia colpito questo nostro antico uso. In genere le varie erbe venivano lessate tutte insieme e costituivano " a minestra servaggia" letterariamente WILD SOUP, e si mangiava con buon olio e tanto pane. Poi le varie erbe potevano essere usate da sole come il finocchiello selvatico nella pasta con le sarde, o la vitalba in Toscana per le frittate. Ma la minestra servaggia era quasi la cena di ogni sera per mia madre.

    Ti mando un link prezioso:
    http://meristemi.wordpress.com/2010/05/07/bacche-e-radici-1/

    dal quale ne ho tratto molti altri:
    due libri che ti rguarderanno direttamente
    http://books.google.it/books?id=Q-AZur2fNUwC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false

    http://books.google.it/books?id=tFhCes5YUngC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_slider_thumb#v=onepage&q&f=false

    ed un altro sul nostro mondo
    http://books.google.it/books?id=HXhcHn9z0iIC&printsec=frontcover&hl=it&source=gbs_v2_summary_r#v=onepage&q&f=false

    Ciao

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  2. Ed anche questi due siti:
    http://www.wildcrafting.net/
    http://www.worldchanging.com/archives/007438.html

    Se hai tempo divertiti.
    Ciao

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