Alimena (PA) |
Questa ricetta la fanno ad Alimena, e io ve la passo tale e quale.
Primo: uno o due conigli secondo la grossezza. Lavateli, togliete la testa, le zampe, e l’interiora, e tagliateli a porzioni regolari.
Secondo: preparate una marinata fatta con cipolla tagliata, due foglie d’alloro, un ciuffetto di rosmarino, un pochino di sale, qualche chicco di pepe nero, un mezzo bicchier di olio di oliva di paese, e due bicchieri di vino rosso e bello secco. Fate bollire il tutto per qualche minuto, spegnete, lassate riposare.
Terzo: nella marinata fredda, calate le porzioni di coniglio. Lasciate macerare per due ore.
Quarto: pigliate un tegame bello grande, metteteci due bei cucchiai di strutto, tagliate una cipolluccia, e fatela soffriggere là dentro. Nello stesso momento pigliate la carne, scolatela, asciugatela, passate le porzioni nella farina, e mettetele dentro il tegame, facendole rosolare con la cipolluccia. Aggiungete sale e pepe e, al punto giusto, versate la marinata scolata dentro il tegame e fate cuocere a fuoco lento.
Quinto: dentro una casseruola smaltata, stemperate un cucchiaio di zucchero, insieme a un mezzo bicchier di aceto bianco, e versate tutto sopra la carne, aggiungendo un pugno di pinoli, uno di uva sultanina rivissuta in acqua tiepida, e 100 grammi di olivi bianchi sminuzzati. A questo punto, alzate il fuoco e, quando l’aceto sarà quasi tutto evaporato, spegnete il tegame, e se siete buoni, una volta seduti con il piatto sotto il naso, lasciatene un pochino, se potete.
Traduzione italiana: Leonardo Ciampa.
Un coniglio siciliano, a Leonforte (EN). |
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