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LC: Lei abita e lavora in Basilicata, ma è di origini partenopee, vero? In quale paesino nacque?
RB: Io abito e lavoro in Basilicata, ed in Basilicata sono nata. Il 22 novembre del 1971, a Ferrandina, un bellissimo paesino rinascimentale adagiato su una collina del Materano, la mia dolcissima madre mi diede alla luce. Non sono di origine partenopea, ma a Napoli sono molto legata. In quel caldo e colorato luogo mi sono laureata in architettura, e lì ho iniziato il mio percorso artistico. Le poesie dialettali che ho scritto sono un omaggio a Napoli. Da circa 9 anni vivo e lavoro ad Episcopia (PZ), stupendo borgo medievale immerso nel parco del Pollino.
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RB: La mia è stata un’infanzia serena. Ero una bambina molto timida e riservata, ma sempre circondata da amici. Sono cresciuta nell’amore di una famiglia umile ma incredibilmente ricca di sentimenti. Terza di quattro figli, papà operaio e madre casalinga. Mio padre mi ha senza dubbio trasmesso la passione per il viaggio e per l’arte. Bravissimo intagliatore, con il legno riusciva a creare qualsiasi cosa. Si è purtroppo spento quest’anno, lasciando un incolmabile vuoto.
LC: Il fatto che Lei sia una persona molto artistica è un fatto ovviissimo. Quando si è resa conto delle sue potenzialità artistiche? O è un fatto che si sapeva dall’inizio?
RB: Io, francamente, non mi sono mai considerata un artista. La pittura e la poesia sono per me “attimi di sfogo.” Mi consentono di scaricare tutte le tensioni e i miei tormenti, la mia rabbia, il mio amore; sono un concentrato di tutte le mie emozioni. Se l’arte è tutto questo, allora sono un artista.
LC: Delle tre arti nelle quali Lei è esperta – pittura, poesia, e architettura – quale delle tre si è manifestata per prima?
RB: “Esperta” è una parola troppo grande che non mi rappresenta. Forse sarebbe meglio dire “interessata.” Scrivo poesia e dipingo per passione sin dall’adolescenza. L’architettura è subentrata dopo.
LC: Quale delle tre si sente più fortemente? Lei è “più pittrice,” “più poetessa,” o “più architetto”? Quale delle tre Lei si sente nell’anima che veramente è?
RB: Nella pittura e nella poesia non devo dar conto a nessuno, quindi posso dar libero sfogo alla fantasia ed ai miei sentimenti incondizionatamente. Attraverso la poesia e la pittura, interpreto e rappresento cio che mi circonda dal mio punto di vista del tutto personale. Tutto questo non credo si possa estendere al mio lavoro. Io mi occupo di architettura di interni e design. Nel mio lavoro interpreto e cerco di rappresentare, in ogni mio intervento, il punto di vista del cliente. Il mio motto in architettura è, “La materia prende forma dall’anima di chi dovrà viverla.”
LC: “Materia” nel senso dei materiali fisici, o “materia” nel senso del concetto filosofico?
RB: Per materia si intende l’oggetto, la casa, i mobili, e la forma che questi dovranno assumere, diventare. Ovviamente la forma che essi dovranno prendere rispecchia l’anima e il desiderio di chi dovrà utilizzarli, quindi viverli.
LC: Ci dica un po’ delle Sue attività attuali.
RB: Credo si sia capito dalle risposte precedenti che mi occupo per lavoro e passione di architettura, per passione di pittura e poesia. Espongo i miei quadri con continuità in Italia e all’estero dal 2008, con un discreto successo. Sempre nel 2008 ho deciso di pubblicare le mie poesie sul sito Scrivere. Ho avuto un discreto successo, ed ho avuto modo di conoscere altre persone con cui condividere questa mia passione, che si è concretizzata con la pubblicazione, insieme ad altri autori, di due libri: “San Valentino 2009,” pubblicato nel 2009, e “Addio Alda,” pubblicato nel 2010. Nel 2009 ho partecipato con una mia poesia alla redazione dell’antologia, “Una poesia per l’Abruzzo.” Il ricavato del libro è stato devoluto in beneficenza ad un orfanotrofio dell’Aquila. Nel 2012 ho partecipato insieme ad altri autori alla redazione dell’antologia, “Poeti di ...Versi (Vol. 2).” Nel 2013 ho pubblicato alcune delle mie poesie, insieme ad altri autori, nel libro, “Viaggi Di Versi,” recensito da Elio Pecora.
LC: Lei disse una volta, “La mia idea di architettura è molto simile a quella di un poeta, di un artista, di uno scrittore.” Ci dia un esempio del Suo approccio a un problema architetturale che Lei confronterebbe in una maniera diversa di un “architetto normale” che non ha le stesse sensibilità artistiche?
RB: La mia idea di architettura, come dicevo prima, è simile a quella di un poeta o di un artista, con la differenza che l’artista rappresenta il proprio mondo da un personale punto di vista. L’architetto dovrebbe rappresentare ed interpretare il punto di vista della committenza (nei limiti della decenza). La bravura dell’architetto ha sede proprio nella sua capacità di comprendere il gusto e il desiderio di chi gli sta di fronte. È questo che rende ogni mio intervento diverso da un altro. È questo che probabilmente mi rende diversa dai miei colleghi.
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non la conoscevo, approfondisco visitando i siti che menzioni
RispondiEliminaa presto