sabato 3 agosto 2013

Un'intervista con Francesco Domini


Francesco Domini è Direttore Generale di Feudi di San Gregorio (feudi.it), il viticoltore più importante in Irpinia e un dei viticoltori più rinomati di tutta la regione Campania.

Da migliaia di anni, le pendenze del Vesuvio producono fra i vini più gustosi e interessanti nel mondo intero. Falanghina, per esempio, discende dal famoso vino Falerno (vinum Falernum), un dei vini più pregiati di Roma Antica. E cosa si può dire del Lacryma Christi, vino che piaceva a Dumas, a Voltaire, a Marlowe, a Hawthorne, anche al principe in “Tre Soldi nella Fontana”? Bacco stesso preferiva queste pendenze, secondo Marziale:“Haec iuga quam Nysae colles plus Bacchus amavit.” (“Bacco amò queste colline più delle native colline di Nisa.”)

LC: Lei proviene dalla provincia di Salerno, vero? In quale paese nacque?

FD: Io provengo dalla provincia di Salerno. Precisamente sono nato a Polla, nel Vallo di Diano, ma sono cresciuto ad Eboli.

LC: A quale età seppe che un giorno la Sua professione sarà quel di viticoltore?

FD: Io sono entrato nel mondo del vino subito dopo gli studi universitari in economia e marketing, anche se la mia famiglia ha sempre avuto unʼazienda agricola che però produceva altro.

LC: Non abbiamo tempo di parlare di tutti gli stupendi vini che Feudi produce. Scegliamone due. Ci racconti qualcosa della storia del Lacryma Christi del Vesuvio e della Falaghina.

FD: Sia la Falanghina che il Lacryma Christi rappresentano la storia dellʼenologia del Sud Italia, in quanto si tratta di vitigni storici, risalenti allʼepoca dei romani, e che per secoli hanno accompagnato le tavole dei nostri progenitori e che ancora oggi valorizzano il nostro territorio della Campania, che è sicuramente una delle regioni più vocate per la produzione di grandi vini da vitigni indigeni.

LC: Dove crescono le uva che Feudi usa per fare il Lacryma Christi e la Falaghina?

FD: La Falanghina proviene dalla zona dellʼentroterra campano, precisamente dalle province di Benevento e Caserta, mentre il Lacryma Christi, prodotto con uve denominate “Coda di Volpe” e “Piedirosso,” proviene dalle pendici del Vesuvio in provincia di Napoli.

LC: Cosa cʼè nel terreno e nel clima che dà sapori distinti al Lacryma Christi e alla Falaghina? Ovviamente non si può fare questi due vini nella California e ottenere gli stessi risultati. Anche se il clima è simile, cʼè la questione del suolo vulcanico ...

FD: La zona di produzione del Lacryma Christi è molto particolare in quanto si tratta di terreni di origine vulcanica, ricchi di minerali, che conferiscono ai vini eleganza, ricchezza e mineralità. La zona della Falanghina è invece più argillosa e calcarea, elemento che conferisce al vino maggiore freschezza ed acidità.

LC: Ci sono sfide speciali producendo un vino vecchio e storico, come il Lacryma Christi o come la Falaghina?

FD: Sicuramente la zona più affascinante e difficile è quella del Vesuvio, dove si produce il Lacryma Christi, in quanto siamo in una zona quasi montuosa, dove vi sono piccoli vigneti e dove è molto complessa la coltivazione della vite. Per questo il Lacryma è un vino ricco di fascino e di storia.

LC: I vini che Feudi di San Gregorio produce oggi, sono diversi dai vini che lʼazienda produceva durante la direzione del fondatore Enzo Ercolino? Se sì, cose sono le differenze?

FD: Lʼazienda Feudi, che rappresenta una delle migliori espressioni vitivinicole del Sud Italia, ha da sempre cercato di valorizzare i vitigni autoctoni dellʼintero Sud Italia e non solo della Campania (Greco, Fiano, Aglianico, Falanghina, Primitivo, ecc.). Attualmente Feudi produce vini sia in Campania ma anche in altre regioni del Sud come la Puglia (Primitivo e Negroamaro) e la Basilicata (Aglianico del Vulture). Per questo possiamo dire che oggi Feudi, a differenza del passato, è impegnata in un progetto di valorizzazione dellʼintero Sud Italia dal punto di vista enologico.

LC: Secondo il gusto mio, Feudi è il miglior vinificatore in Irpinia, e indubbiamente un dei migliori di tutta la Campania. Cose sono i fattori che danno superiorità ai vini Suoi?

FD: Io credo che da sempre Feudi ha cercato di produrre i propri vini rispettando la tradizione ma anche cercando di modernizzare le proprie produzioni. Ciò che contraddistingue le produzioni di Feudi è la cura maniacale di ogni dettaglio, dal prodotto al marketing alla comunicazione.

LC: Ha Lei un vino preferito?

FD: Il mio vino preferito è il Taurasi e tutti i vini a base del vitigno Aglianico, che ritengo essere tra i vitigni più nobili che abbiamo in Italia insieme al Nebbiolo ed al Sangiovese. 

Uve Aglianico
Foto: lucianopignataro.it

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