Non voglio sembrare troppo drammatico e dipingermi come un vagabondo, ramingo e solo. Comunque, è corretto dire che non esiste un luogo particolare, né in America né in Italia, che io senta come mia “patria.”
Ma il miglior candidato è East Boston, in particolare il
quartiere che si chiama Orient Heights.
Ad Orient Heights c’è un centro religioso che consiste di un santuario alla Madonna e una casa di riposo. Questo centro è la sede statunitense dell’ordine di Don Orione, i Figli della Divina Provvidenza (F.D.P.). Il santuario è famoso per una statua della Madonna, alta 10,7 metri, copia di un’altra statua che si trova al Centro Don Orione a Monte Mario, Roma.
Venticinque anni fa, all’età di 16 anni, cenai coi sacerdoti
F.D.P. e consumai per la primissima volta un autentico pasto italiano (e non
italoamericano). Primo-secondo-contorno-insalata-formaggi-frutta-caffè – questo
sistema culinario mi era assolutamente ignoto.
Una sera, la cuoca dei sacerdoti pose davanti a me un piatto
di spaghetti diverso da qualsiasi altro della mia esperienza precedente. Nel
mio italiano straordinariamente limitato chiesi: “Come si chiama questo?” La
cuoca rispose: “Pastasciutta.”
Cosa era questa “pastasciutta”?
Non avevo mai visto qualsiasi altro piatto del genere. Era un piatto del Settentrione o un piatto del Meridione? Sebbene i preti orionini fossero tutti settentrionali, i cuochi certamente non lo erano.
Questo richiede qualche spiegazione. Durante gli “anni di Ellis Island” (1892-1924), milioni di meridionali arrivarono a Boston. Siciliani, napoletani, abruzzesi. Non avevo mai conosciuto una persona, manco una, di Venezia o Firenze. Invece conobbi innumerevoli persone i cui genitori provenivano dai paesini del profondo Sud. Non dimenticherò mai il giorno in cui dissi a mio padre che il paesino dei suoi genitori, Montefalcione (AV), aveva solo 3.500 abitanti. Assolutamente non mi credette. Disse: “Io conosco 3.500 montefalcionesi ad East Boston!”
Non avevo mai visto qualsiasi altro piatto del genere. Era un piatto del Settentrione o un piatto del Meridione? Sebbene i preti orionini fossero tutti settentrionali, i cuochi certamente non lo erano.
Questo richiede qualche spiegazione. Durante gli “anni di Ellis Island” (1892-1924), milioni di meridionali arrivarono a Boston. Siciliani, napoletani, abruzzesi. Non avevo mai conosciuto una persona, manco una, di Venezia o Firenze. Invece conobbi innumerevoli persone i cui genitori provenivano dai paesini del profondo Sud. Non dimenticherò mai il giorno in cui dissi a mio padre che il paesino dei suoi genitori, Montefalcione (AV), aveva solo 3.500 abitanti. Assolutamente non mi credette. Disse: “Io conosco 3.500 montefalcionesi ad East Boston!”
Passarono gli anni. La memoria di quella pastasciutta
mi rimase incisa in mente. Ma non la vidi mai in nessun
ristorante. Non apparve mai sulla tavola di qualsiasi casa in cui mangiai.
Passarono altri anni. Un dì decisi di cercare
“pastasciutta” sull’Internet. Feci la scoraggiante scoperta che il termine
è completamente generico. Si riferisce a qualsiasi pasta che non è in
brodo. Non c’è una sola ricetta per la pastasciutta; ce ne sono un
miliardo! In quel momento persi la speranza di ritrovare questo piatto.
Passarono ancora altri anni. Poi un dì, su un
foodblog che mi era sconosciuto, vidi una ricetta: rigatoni con mandorle
macinate e pomodorini datterini. Il blog si chiamava “I Pi@ttini di
Drilli.”
Mi venne di chiedermi se quella pastasciutta di 25 anni prima fosse, in effetti, una specie di pesto rosso.
Poi, su un altro foodblog sconosciuto, vidi una ricetta per le pipe al pesto di mandorle e pomodori secchi. Questo blog si chiamava “Un Soffio di Polvere di Cannella.”
Poi, su un altro foodblog sconosciuto, vidi una ricetta per le pipe al pesto di mandorle e pomodori secchi. Questo blog si chiamava “Un Soffio di Polvere di Cannella.”
Rincuorato da queste due foodblogger, ho deciso di tentare di ricreare questa memoria culinaria, anche se a distanza di un quarto di secolo.
500 gr. spaghetti
pomodori seccati al sole
mandorle
c. 6 foglie basilico fresco
prezzemolo fresco
pecorino romano
parmigiano reggiano
olio d’oliva extravergine
(niente cipolla, niente aglio, niente pepe, e assolutamente niente sale)
pomodori seccati al sole
mandorle
c. 6 foglie basilico fresco
prezzemolo fresco
pecorino romano
parmigiano reggiano
olio d’oliva extravergine
(niente cipolla, niente aglio, niente pepe, e assolutamente niente sale)
Mentre cuocevano gli spaghetti, ho messo gli altri ingredienti nel robot da cucina. (La consistenza dev’essere un po’ grezza.) Con una spatola di gomma, ho trasferito il pesto in una ciotola. Ho lavato il contenitore del robot con pochissime gocce di acqua di cottura, che poi ho versato nella ciotola.
La somiglianza di questa ricetta al sapore nella mia memoria è stata per me un’esperienza emozionante.
Ho accompagnato gli spaghetti con un monovitigno salentino che si chiama Negroamaro.
La somiglianza di questa ricetta al sapore nella mia memoria è stata per me un’esperienza emozionante.
Ho accompagnato gli spaghetti con un monovitigno salentino che si chiama Negroamaro.
Addendum: Venticinque anni fa, il condimento fu mescolato più uniformemente cogli spaghetti. E credo — sapendo quel che so oggi — che gli spaghetti fossero cotti nella padella col condimento per uno o due minuti. Ma secondo me è meglio non cuocere i pomodori. In anticipo, si può tostare le mandorle — oppure gli spaghetti stessi (cioè, tostare gli spaghetti in una padella secca — senza olio, senza sale, senza niente, proprio secca — per qualche minuto, finché bionda-bionda, prima di bollirli).
Pastasciutta Nostalgica, Rivisitata
29 gennaio 2014
Naturalmente ci sono molte varianti a tale piatto. Con la pasta integrale è ancora più deliziosa. È possibile aggiungere una metà di uno spicchio dʼaglio. È inoltre possibile aggiungere un poʼ di peperoncino secco. (Ho preparato questo piatto oggi, e ci ho aggiunto questi due ingredienti.) In particolare, si può sperimentare con diversi tipi di noci. Sorprendentemente, anche le arachidi (che raramente aggiungo ai piatti salati) ci vanno molto bene. La miglior noce da usare, tuttavia, è i pistacchi. Non cʼè modo di descrivere quanto sono deliziosi. Naturalmente, sono costretto ad usare i pistacchi californiani, che sono molto buoni. Ma i pistacchi brontesi, della Sicilia ...
Sperimentate anche con la grossolanità della macinazione. Ovviamente potete macinarla finché liscia. Ma oltre al sapore e alla consistenza, una macinazione più grossolana è più sano per il corpo. Il meno raffinato è il cibo, la più energia che il corpo usa per scomporlo, quindi il più lento che il livello degli zuccheri spunta nel corpo. (Lo stesso vale per la pasta cotta al dente, che è più sana della pasta molle.)
Lionarduzzzzzzzzzuuuuuuuuuu caro!!!
RispondiEliminaSaridda! Il primissimo commento sul blog. Un momento storico! Grazie, Sunshine. Viva Palermo!
RispondiEliminami stupisce come riesci a ricordare il sapore di un piatto mangiato da ragazzo, ti deve proprio aver colpito!
RispondiEliminaAnche per me il termine pastasciutta è generico, nei miei ricordi è sempre riferito ad un piatto di pasta al sugo ed era il primo dei giorni pari della settimana, martedì e giovedì, e naturalmente della domenica arricchito da un sugo di carne.
Laura
Sono davvero felice quando qualcuno ripropone con successo ciò che io sperimento :D
RispondiEliminaBuona giornata !!
Altrettanto! Grazie a te per le tue gentili parole e per l'eloquenza dei tuoi post. Auguri!
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