Sopra: la facciata enorme del Duomo di Napoli. Sotto: Cartolina storica dalla mia collezione personale. Notate i due campanili, che non furono mai costruiti. Anche senza di loro, la facciata è piuttosto imponente! |
Above: the enormous façade of Naples Cathedral. Below: Historic postcard from my personal collection. Note the two bell towers, which were never built. Even without them, the façade is pretty imposing! |
Oggi è la festa di San Gennaro, patrono di Napoli. Lui è così amato a Napoli che la cattedrale è popolarmente conosciuta come il Duomo di San Gennaro – anche se non è questo il suo nome! (In realtà si chiama la Cattedrale dell’Assunta.) Non è esagerato dire che questa è una delle cattedrali più grandiose e artistiche del mondo. Molte delle cappelle laterali sono, di per sé, magnifici santuari. Vidi il Duomo per la prima volta nel gennaio 2001. Fu memorabile come la passeggiata che portò ad essa. Ricordate che questo “turista” di Boston era abituato a chiese molto più piccole, molto più nuove e (ovviamente) molto meno ornate. La camminata iniziò alla Basilica di Santa Chiara e alla Chiesa del Gesù Nuovo – due grandissime chiese, una accanto all’altra. Di Santa Chiara mi ricordo l’interno vasto ma spoglio, cosparso di piccoli resti di affreschi trecenteschi, in contrasto con l’interno riccamente ornato del Gesù Nuovo. Poi arrivai alla Piazza San Domenico Maggiore, di cui ricordo bene l’obelisco (ma non mi ricordo il più grande obelisco dell’Immacolata davanti al Gesù Nuovo). Della magnifica Chiesa di San Domenico Maggiore m’impressionò il soffitto a cassettoni. Che chiesa magnifica! Ognuna di queste tre chiese supererebbe la maggior parte delle cattedrali del Nord America. Da San Domenico mi diressi ad est su Spaccanapoli, la strada dove fu inventata la pizza... e una pizza mangiai! Da lì proseguì per Spaccanapoli e svoltai a sinistra in Via Duomo. Le chiese sembravano diventare sempre più grandi ... fino a quando ... arrivai al Duomo. Mi cadde la mascella. Una struttura mastodontica. Ogni cappella laterale mi sembrava in sé una grande chiesa. Ricordo la più grande di queste cappelle, la Cappella Reale del Tesoro di San Gennaro – così grande che ha la sua cupola! Ricordo anche un’altra cappella laterale, che di per sé è considerata una basilica: la Basilica di Santa Restituita, edificata nel quarto (!) secolo. Mi ricordo anche la cripta, completamente ricoperta di marmo (impressionante però non all’altezza della stupenda cripta del duomo salernitano). Non credo ci sia un altro duomo che possa reggere il paragonare con quello di Napoli. Con la chiesa principale, la basilica del IV secolo, la cappella gotica, la cripta rinascimentale, e la ricchezza di decorazioni barocche, questo massiccio edificio eclissa quasi tutte le altre cattedrali del mondo. A noi americani oggi può sembrare strano portare il nome del mese di gennaio (come agli italiani sembra strano chiamare una femmina Giugno!). Ma Gennaro è uno dei nomi più popolari in Campania. Mio padre si chiamava Gennaro. Prese il nome dallo zio paterno Gennaro, molto amato da mio nonno e che oggi ha molti discendenti sia in Europa che in America. |
Today is the feast day of St. Januarius, the patron saint of Naples.
He is so beloved in Naples that the Cathedral is popularly known as St. Januarius Cathedral – even though that is not its name! (It is actually called the Cathedral of the Assumption.)
It is no exaggeration to say that this is one of the grandest and most artistic cathedrals in the world. Several of the side chapels are, in themselves, magnificent sanctuaries. I first saw the Cathedral in January 2001. It was as memorable as the walk that led up to it. Remember that this “tourist” from Boston was accustomed to churches that were much smaller, much newer, and (obviously) much less ornate. The walk began at the Basilica di Santa Chiara and the Chiesa di Gesù Nuovo – two huge churches, one next to the other. I remember Santa Chiara’s vast but stark interior, dotted with small remnants of 14th-century frescoes, in contrast to the ornate interior of Gesù Nuovo. Then I reached Piazza San Domenico Maggiore, whose obelisk I remember well (but I don’t remember the larger obelisk of the Immaculate, in front of Gesù Nuovo). Inside the magnificent Church of San Domenico Maggiore, I remember the impression that the coffered ceiling made upon me. What a magnificent church! Any of these three churches would surpass most of the cathedrals in North America. From San Domenico I headed east on Spaccanapoli, the street where pizza was invented ... and I ate a pizza! From there, I continued on Spaccanapoli and took a left on Via Duomo. The churches seemed to get bigger and bigger ... until ... I arrived at the Duomo. My jaw dropped. A colossal structure. Every side chapel seemed like a large church in itself. I remember the largest of these chapels, the Royal Chapel of the Treasure of St. Januarius – so large that it has its own cupola! I also remember another side chapel, which in itself is considered a basilica: the Basilica of St. Restituita, built in the fourth (!) century. I also remember the crypt, completely covered with marble (impressive, but not on the level of the stupendous crypt of the Duomo in Salerno). I don’t think you can compare any other cathedral to that of Naples. With the main church, the fourth-century basilica, the Gothic chapel, the Renaissance crypt, and an abundance of Baroque decoration, this massive edifice eclipses most any other cathedral in the world. To us Americans today it may seem strange to name a boy after the month of January (as Italians think it’s strange to name a girl June!). But Gennaro is one of the most popular names in Campania. My father was named Gennaro. He was named after his paternal uncle Gennaro, who was very beloved by my grandfather and who has many descendants today in Europe and in America. |
Cupola della Cappella Reale di S. Gennaro The dome of the Royal Chapel of St. Januarius |