venerdì 22 agosto 2014

Pitta china cullu pipi di maju / Pizza with elderberry flowers!

Sapete la routine. Vedo una ricetta. Istantaneamente mi affascina. Non riesco a pensare ad altro. Mi dico, "OK, aspetterò fino a più tardi. Se sarò ancora distratto, la tradurrò per il mio blog." Il pomeriggio arriva. Qualcuno mi dice, "Ciao, Leonardo, come stai?" Io rispondo: "... e i pomodori ... e l'olio d'oliva ... e ..." E la persona dice, "Leonardo? Che c'è?" E io dico, "... e poi lo copri con lo strutto ... e poi in forno ... e ..."

Basti dire, questa ricetta mi ha distratto.

La signora Barbara Froio è una bloggatrice meravigliosa. Avete notato che siano sempre i blogger che dicono, "Io non sono un vero chef. Voglio semplicemente condivedere qualche ricettina della mia patria", che sono i migliori chef?!

Già sarei svenuto dalla ricetta stessa. Ma poi, Barbara ha condiviso foto di Serra San Bruno, nella provincia di Vibo Valentia. Fu in quel momento che sono morto. Sì, è vero; sono scomparso. Appena i medici mi hanno fatto rivivere, ho scritto questo post. 
  You know the drill. I see a recipe. Instantly it captivates me. I can't think of anything else. I say to myself, "OK, I will wait until later today. If I am still distracted, I will translate it for my blog." Afternoon arrives. Someone says to me, "Hi, Leonardo, how are you?" I reply, "... and the tomatoes ... and the olive oil ... and ..." And the person says, "Leonardo? Are you OK?" And I say, "... and then you cover it with lard ... and then in the oven ... and ..."

Suffice it to say, this recipe distracted me.

Ms. Barbara Froio is a marvelous blogger. Have you noticed that it is always the bloggers who say, "I'm not a real chef. I simply share recipes from my homeland," who are the best chefs?!

Already I would have swooned from the recipe itself. But then, Barbara shared photos of Serra San Bruno, in the province of Vibo Valentia, in the Calabrian sierras. It was at that moment that I died. Yes, it's true; I passed away. As soon as the doctors revived me, I wrote this post.  

Pitta china cullu pipi di maju
(Pizza ripiena con i fiori del sambuco)
Pizza with elderberry flowers

ricetta di/recipe by



Questo post, preparato nel mese di maggio, l'avevo quasi dimenticato. Ma sicuramente è questo il periodo migliore per pubblicarlo perchè vi farò conoscere uno dei posti più suggestivi della mia terra.

Oggi ci spostiamo infatti nelle Serre Calabre e questa pizza è una delle prelibatezze tipiche di Serra San Bruno, ma diffusa in tutto il territorio vibonese in diverse varianti: si va dalla versione più semplice e leggera, per finire a quella più robusta che prevede l'utilizzo dei ciccioli di maiale e di uova sode. Per poter gioire del piacere e del sapore della "pitta china" bisognerà chiaramente raccogliere i fiori di questo arbusto, " li pipi di maju" o "cuccu", alto ¾ metri, tra maggio e luglio e farli seccare all'ombra in un luogo abbastanza areato. Per chi volesse si possono conservare nei barattoli ricoperti d'olio.

  I had almost forgotten about this post, which I wrote last May. But surely this is the best time to publish it, because it is a means of acquainting you with one of the most evocative places in my homeland.

Today, in fact, we're going to the Calabrian sierras. This pizza is one of the delicacies of Serra San Bruno. However it is known throughout the Vibo Valentia province in various variations, ranging from the simple, light version to the robust version that includes pork cracklings and hard-boiled eggs. In order to enjoy the pleasure and taste of the pitta china, certainly one must pick the flowers from the elderberry bush – li pipi di maju or cuccu in the Calabrese dialect.  The shrub grows to 2.5 ft high, between May and July.  You must dry the flowers in a dark, well ventilated place.  If you wish, they may be stored in jars, covered with oil.

Ingredienti
Per la pizza:
500 gr di farina 00
250 circa di acqua
mezzo cubetto di lievito di birra (l'ideale sarebbe il lievito madre)
50 gr di grasso o di olio evo
sale q.b.

Per il ripieno:
350 gr di cipolle di Tropea
200 gr di olive verdi (tagliate a pezzetti)
5/6 acciughe sott'olio
sale
una manciata di fiori secchi di sambuco
olio evo

  Ingredients
For the dough: 
500 gr flour 00
Approx. 250 gr. water
half a cube of avctive yeast (the ideal would be sourdough starter)
50 gr  lard, or extra virgin olive oil 
salt to taste

For the filling:
350 gr Tropea onions*
200 gr green olives (sliced in little pieces)
5-6 anchovies in oil
salt
a handful of dried elderberry flowers
extra virgin olive oil

*= sweet, red onions typical of the Mediterranean. In America, Vidalia onions might be the closest thing, but they are not quite the same thing, unfortunately.


Preparazione
Io ho modificato leggermente l'impasto; vi ho aggiunto i fiori seccati (togliendoli dal ripieno) e un pizzico di peperoncino dolce in polvere.

Setacciate la farina in una ciotola, versate al centro il lievito e l'acqua, mescolate e poi aggiungete l'olio e il sale. Ottenuto un impasto sodo ed elastico fate lievitare.

Sulla spianatoia spargete i fiori di sambuco e il peperoncino, e una volta che l'impasto è lievitato, rotolatelo sopra incorporandoli. Fate lievitare di nuovo.

Intanto preparate il ripieno. Affettate le cipolle e fatele appassire in una padella con olio evo e un peperoncino, poi aggiungete le alici sott'olio e mescolate.

Una volta che l'impasto ha raggiunto il doppio del volume stendetene una metà in una tortiera unta, versate il ripieno. Coprite con l'altra metà dell'impasto. Per non farla indurire e darle un pò di colore spennellate la superficie di olio.

Infornate a 180° per 30 minuti circa, preferibilmente in un forno a legna. Ma indubbiamente, aldilà del metodo di cottura, questa pitta sarà sempre molto appetitosa.

Io, comunque, per gustare pienamente il gusto antico e montano di questa squisita pitta vi consiglio di visitare Serra San Bruno. Situata nelle Serre Calabre, questa cittadina offre numerosi itinerari naturalistici, religiosi e culturali. Basti pensare alle tante chiese ( 9 ) e soprattutto alla Certosa, fondata da S. Bruno da Colonia nel 1090, immersa tra agrifogli secolari, faggi, querce e castagni enormi.
  Preparation
I have slightly modified the dough; I added the dried flowers (removing them from filling) and a dash of mild chili powder.

Sift the flour into a bowl, pour the yeast and water into the center, stir, then add oil and salt. Once the dough is firm and elastic, let it rise. 

On a cutting board, sprinkle the elderberry flowers and the chili powder, and once the dough has risen, roll it with a rolling pin, incorporating the elderberry and pepper. Let it rise again.

Meanwhile, prepare the filling. Slice the onions and let them dry in a pan with olive oil and one hot pepper. Then add the anchovies and stir.

Once the dough has reached twice the volume, stretch half of it onto a greased baking pan. Pour in the filling, and cover with the other half of the dough. In order to prevent it from hardening, and to give it some color, brush the surface with oil.

Bake at 350° for about 30 minutes, preferably in a wood oven. But without doubt, regardless of the type of oven, this pitta will always be very appetizing.

However, to fully enjoy the old, mountain flavor of this pizza, I recommend you visit Serra San Bruno. Set in the Calabrian sierras, this town offers many travel itineraries, be they nature walks, religious pilgrimages, or cultural excursions. Just think of the many churches (9 of them) in particular the Certosa, the monastary founded by St. Bruno of Cologne in 1090, surrounded by huge holly, beech, oak, and chestnut trees.
Viale Certosa.
Particolari della Certosa. / Details of the monastery.
Scorci del paese e in alto a destra il Santuario di monte Stella, creato all'interno di una grotta.
Glimpses of the town, and at top right the Sanctuary of Mount Stella, created inside a cave.

4 commenti:

  1. Grazie Leonardo per aver apprezzato e condiviso questa pitta tipica del territorio serrese. Ti consiglio di visitare questi posti, dove regna tanta pace e spiritualità ( giusto quest'anno ricorrono i 500 anni della canonizzazione di San Bruno ). E poi da maschio sei fortunato perchè puoi visitare la Certosa, che invece è proibita a noi donne che possiamo visitare unicamente il museo.
    Questa è la Calabria che tutti dovrebbero conoscere.
    A presto.

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    1. Grazie a te, Barbara, per l'opportunita' di condividere le estreme bellezze della Calabria, siano gastronomiche che turistiche. Mi e' piaciuto tantissimo tradurre questo!

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  2. che bella ricetta!!! la farò senza acciughe, non mi piacciono!
    vado a curiosare nel blog di Barbara...
    ciao!

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    1. Ciao, Laure'! Si', vai subito al blog di Barbara. E' eccellente!

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