Evelin Costa è pittrice, scrittrice, e foodblogger di talento straordinario. Il suo amore della sua Palermo nativa è la sua linfa vitale.
LC: Dove sei nata? Palermo città, o in un paesino lì vicino?
EC: Sono nata a Palermo città.
LC: Da chi hai tratto ispirazione culinaria? Mamma? Nonna?
EC: Ho trovato ispirazione culinaria da diverse figure della mia famiglia, a cominciare da mia madre che oltre a saper cucinare molto bene, sa anche raccontare storie e aneddoti spesso legati al cibo. Poi dalla famiglia di mio padre, mio nonno era fornaio e impastava con movimenti poetici. Mia nonna cucina ancora oggi benissimo, in maniera tradizionale, da vera palermitana doc. E poi la grande ispirazione la offre la stessa città di Palermo dove cibo, cultura e tradizione si fondono con grande armonia. Il cibo a Palermo è presente in ogni strada, è l’anima pulsante della città.
LC: Nonno essendo fornaio, faceva pani da semola? (Io essendo italoamericano, ho una fascinazione del pane da semola. È un sapore stupendo, e questo tipo di pane non si trova facilmente qua.)
EC: Mio nonno faceva anche il pane di semola, che a Palermo è chiamato “pane rimacinato.” Il sapore è davvero fantastico e una caratteristica del nostro pane è la grande varietà di forme, a volte davvero artistiche.
LC: Quale arte ti ha catturato prima, l’arte culinaria o l’arte visiva?
EC: Sono due forme di arte che nella mia vita camminano di pari passo, intrecciandosi tra loro. Fin dall’infanzia ho amato l’arte culinaria. Mi sono persa nei colori della frutta e degli ortaggi disposti nei mercati, ho amato le forme del pane, i profumi speziati, il racconto che ogni piatto ci narra. Da qui nasce anche il desiderio di provare a cucinare, a sperimentare, dosare, inventare, trasformare le materie prime in prima persona. Questo si lega molto al mio amore per le arti visive. Fin da bambina sono entrata anche in contatto con il mondo della pittura, dei colori, del disegno. Mio nonno materno era pittor; era bello vedere il suo studio/laboratorio, anche mia madre dipingeva, io ho sempre disegnato, era un gioco per me. Però ho cominciato a dipingere da adulta; avevo quasi trenta anni, ho trovato il coraggio di cimentarmi in questa arte e me ne sono innamorata.
LC: La musa dei suoni, ti ha mai catturato? Hai mai suonato uno strumento?
EC: La musica preferisco ascoltarla … Devo dire che da ragazzina strimpellavo la chitarra per emulare mia sorella che sicuramente era molto più brava, però più di tanto non sono riuscita a fare. La musica mi piace quando mi emoziona; però stranamente amo molto anche il silenzio, per esempio quando dipingo ho bisogno che ci sia silenzio intorno a me.
LC: Anche a me piace il silenzio – PERCHÉ sono musicista! È un po’ come un pasticciere. Quando torna a casa dopo di lavorare tutta la giornata, non vuole mangiare i babà!
EC: Certo, tu di sicuro hai bisogno di un po’ di silenzio per staccare. A me il silenzio favorisce la concentrazione, mi rilassa, mentre alcuni pittori che conosco mi dicono che creano più facilmente se ispirati anche dalla musica.
LC: In quale facoltà universitaria hai studiato?
EC: All’Università ho studiato Filosofia alla Facoltà di Lettere e Filosofia a Palermo, senza laurearmi.
LC: Per lavoro, cosa fai adesso?
EC: Ho gestito un bed and breakfast per sette anni, insieme al mio compagno. Da quando abbiamo dovuto chiudere, qualche anno fa, mi dedico principalmente alla pittura e alla scrittura. Conduco una vita molto semplice. Ho lasciato la casa al centro di Palermo, e adesso viviamo in una piccola casetta di famiglia (era la casa di vacanza dei miei nonni) a Terrasini, un paese di mare in provincia di Palermo. Ho un piccolo giardino che mi circonda e che mi rilassa molto, e alcuni gattini a cui badare
LC: E in questo giardino crescono ortaggi, erbe ... ?
EC: Crescono degli alberelli di limone, quattro ulivi, un albicocco, un albero di fichi, un nespolo, un pino, una vite e poi due piante che amo molto: un rosmarino e un alloro. Stranamente c’è una piantina spontanea di finocchietto selvatico. Questo giardinetto lo ha creato mio nonno paterno. Lui era fornaio e non esperto di piante, purtroppo non è rimasto un tratto di terra libero per creare un orto. Ci ho provato, ma non ha funzionato per l’eccessiva ombra creata dagli alberelli. Mio nonno però amava quel giardinetto e lo curava moltissimo.
LC: Il baritono Gaetano Viviani nacque a Terrasini.
EC: Non lo sapevo!
LC: È un bel paesino? Cioé, è un paesino scenico che t’ispira a dipingere, che ti sprona ad andare alla tela?
EC: Il paese di Terrasini è molto bello. Soprattutto i tramonti che si vedono sono unici, poetici, sempre diversi e con colori caldi ed emozionanti. Questi tramonti, la vista del mare, delle piante di agave i cui fiori svettano nell’aria, le rocce della Cala Rossa di Terrasini, tutto ciò ispira il mio animo – ma non la mia pittura. Io dipingo soprattutto ritratti e sono le persone che mi ispirano, gli amici, la gente che incontro, gli sguardi improvvisi, la ricerca di ciò che può emergere dalla profondità di una persona – questo è quello che mi ispira.
LC: Dicci una parola del tuo blog, agavepalermo.com.
EC: Il mio blog è nato perchè amo la mia terra. Mi piace raccogliere e scrivere aneddoti, leggende, racconti che descrivono la Sicilia ed i siciliani. La gastronomia è un elemento molto importante per conoscere Palermo e la Sicilia in generale; tra aromi, sapori, colori, ogni piatto è come un libro di storia. Poi ci sono i miei racconti di famiglia, i piccoli viaggi, le tradizioni, il folklore.
Tutte le immagini seguenti sono le creazioni – siano visive che culinarie – di Evelin Costa (qui riprodotte per il suo gentilissimo concesso). | | Evelin Costa is a painter, writer, and foodblogger of extraordinary talent. Her love for her native Palermo is her lifeblood.
LC: Where were you born? In Palermo the city, or in a small town nearby?
EC: I was born in Palermo, in the city.
LC: From whom did you draw culinary inspiration? Your mother? Your grandmother?
EC: I found culinary inspiration from different members of my family, starting with my mother who, besides knowing how to cook very well, knows also how to tell stories and anecdotes, often tied to food. Then on my father's side of the family, my grandfather was a baker who kneaded dough with poetic movements. My grandmother still cooks very well even today; she cooks in the traditional manner, like a genuine "Palermitana DOC." And then there is the great inspiration offered by the city of Palermo itself, where food, culture, and tradition are harmoniously fused. The food of Palermo is present on every street; it is the heartbeat of the city.
LC: Your grandfather being a baker, did he make breads with semolina? (My being Italian-American, I have a fascination with semolina bread. It is a stupendous taste, and this type of bread is not found easily here.)
EC: Yes, my grandfather made semolina bread, which is Palermo is called pane rimacinato. The flavor is truly fantastic, and a characteristic of our bread is the great variety of shapes, sometimes truly artistic.
LC: Which art captured you first, the culinary art or visual art?
EC: They are two artforms that in my life have gone hand-in-hand, interwoven with each other. Since my childhood I have loved the art of cooking. I lost myself in the colors of the fruits and vegetables on display at the markets; I loved the shapes of the loaves of bread, the spicy aromas, the tale that every dish tells. This is where my desire to try to cook myself was born, to experiment, to try different measurements, to invent, to transform the raw ingredients first-hand. This is very much tied to my love for visual art. Even as a baby I entered into the world of painting, of colors, of drawing. My maternal grandfather was a painter. It was wonderful to see his studio/workshop. My mother also painted. I was always drawing; it was like a game for me. However I began to paint only as an adult; I was almost thirty. I mustered up the courage to take a stab at it, and I fell in love.
LC: The muse of sound, did she ever capture you? Have you ever played an instrument?
EC: Music I prefer to listen to ... I admit that when I was a little girl I strummed on a guitar to emulate my sister, who was surely more talented. But after a certain point I just didn't succeed at it. I like music when it excites me; but strangely I also love silence. For example, when I paint I need to have silence around me.
LC: I also like silence – BECAUSE I'm a musician! It's a little like a pastry chef. When he comes home after working all day, he doesn't want to eat babàs!
EC: Of course. You surely need a little silence to detach. To me, silence facilitates concentration and relaxes me, while other painters that I know tell me that they create more easily when they're inspired by music.
LC: What was your major in college?
EC: I studied philosophy, in the humanities department of the University of Palermo, without finishing my degree.
LC: What do you do for work now?
EC: I ran a bed and breakfast for seven years, together with my partner. It closed a few years ago, and since then I've dedicated myself primarily to painting and writing. I lead a very simple life. I left the house in the center of Palermo, and now we live in a small, little house of my family (it was my grandparents' vacation home) in Terrasini, a seaside town in the province of Palermo. I have a little garden that surrounds me and relaxes me very much, and a few kitty cats to look after.
LC: And in this garden are there vegetables, herbs ... ?
EC: There are lemon trees, four olive trees, an apricot tree, a fig tree, a loquat tree, a pine tree, a grape vine, and then two plants that I love very much: a rosemary plant and a bay laurel. And strangely, there is a small wild fennel plant that appeared spontaneously. This little garden was planted by my paternal grandfather. He was a baker and not very adept at growing plants; unfortunately he didn't leave any stretch of land big enough to create a garden. I tried, but it didn't work because of the excessive shade created by all the trees. However, my grandfather loved that little garden and took very good care of it.
LC: The baritone Gaetano Viviani was born in Terrasini.
EC: I didn't know that!
LC: Is it a pretty town? That is, is it a scenic town that inspires you to paint, that spurs you to go over to the canvas?
EC: The town of Terrasini is very beautiful. Above all, the sunsets that one sees are unique, poetic, and always different, with warm and exciting colors. These sunsets, the view of the sea, of the agave trees whose flowers stand out in the sky, the big rocks at Cala Rossa di Terrasini, all that inspires my soul – but not my painting. I paint mostly portraits, so it's people that inspire me: friends, people that I meet, the sudden glances, the search for what might emerge from the depths of a person – this is what inspires me.
LC: Tell us a word about your blog, agavepalermo.com.
EC: I started my blog because I love my homeland. I love to gather and write anecdotes, legends, tales which describe Sicily and Sicilians. The gastronomy is a very important element for understanding Palermo and Sicily in general; between the aromas, flavors, colors, every dish is like a story book. Then there are my family stories, the little trips, the traditions, the folklore.
All of the following images are the creations – be they visual or culinary – of Evelin Costa (reproduced here with her very kind consent).
|