Foto per gentile concessione di Salvatore Candia. Photo courtesy of Salvatore Candia. |
[N]el frigorifero non c’era niente, nel forno troneggiava una teglia con quattro enormi porzioni di pasta ’ncasciata, piatto degno dell’Olimpo[.] [Montalbano] se ne mangiò due porzioni, rimise la teglia nel forno, puntò la sveglia, [e] dormì piombigno per un’ora[.] Camilleri, Il cane di terracotta (1996) Lo scorso settembre vi ho presentato un piatto che “mi ha portato alla distrazione,” i fenomenali ”Spaghetti ’ncastagnati”, la “pasta fritta” che per generazioni è stata l’amata cena domenicale. Lo stesso chef siciliano che ha preparato questo delizioso piatto, sig. Salvatore Candia, mi ha “distratto” ancora una volta ieri. La sua stupenda “Pasta ’ncasciata” è la risposta siciliana alla pasta al forno. È uno dei grandi piatti siciliani, con tanti ingredienti spiccatamente siciliani: gli anelletti, le melanzane e la superficie di pangrattato (il “formaggio dei poveri” che abbellisce tanti piatti siciliani). Questo piatto unico ricco e saporito, senza dubbio una creazione dei Monzù in epoca borbonica, viene spesso preparato per le feste. Tuttavia, come la “pasta fritta,” è un piatto che si prepara spesso la domenica. Infatti, quando i siciliani vanno al mare la domenica, potrebbero portare con sé questo piatto! (Come avrete intuito, il cibo da picnic nel sud Italia è molto più interessante del nostro qui in America!) Non esiste una ricetta corretta. Ogni chef siciliano aggiunge i suoi tocchi personali. Cercare di trovare “la ricetta autentica” è un esercizio esasperante. Un cuoco messinese insiste che un certo ingrediente sia assolutamente vietato. Un cuoco palermitano insiste che omettere quello stesso ingrediente sia un crimine efferato. E così va. Particolarmente problematica è la questione delle melanzane. Nella Sicilia occidentale la tendenza è quella di utilizzare le grosse melanzane nere, affettate e fritte come nella Parmigiana, e addizionate a strato (alcuni insistono che lo strato superiore debba per forza essere di melanzane, come nel Timballo di melanzane). Nella Sicilia orientale la tendenza è quella di utilizzare le melanzane viola piccole, tagliate a cubetti e fritte (come nella Pasta alla Norma), e mescolate (non a strati) con gli altri ingredienti. Non si può dire che una versione sia “più siciliana” dell’altra. È semplicemente una vostra scelta personale: stratificare gli ingredienti o mescolarli insieme? Ho scelto il metodo di stratificazione (che è quello che fa il signor Candia). Quella che segue è la ricetta mia, basata sull’aver letto molte altre ricette (ciascuna autentica, ciascuna “corretta”). Ingredienti
Stratificate gli ingredienti (lo strato inferiore deve essere il ragù, lo strato superiore deve essere il pangrattato). Fate cuocere in forno fino a quando l’interno bollirà e la superficie superiore sarà ben dorata. |
[T]here was nothing in the refrigerator, in the oven there was a pan with four huge portions of pasta ’ncasciata, a dish worthy of Olympus[.] [Montalbano] ate two portions, put the pan back in the oven, set the alarm clock, [and] slept like a log for an hour[.] Camilleri, The terracotta dog (1996) Last September, I presented to you a dish that "drove me to distraction," the phenomenal "Spaghetti ’ncastagnati," the "fried pasta" that for generations was the beloved Sunday-evening cena. The same Sicilian chef who prepared this delectable dish, Mr. Salvatore Candia, "distracted" me once again yesterday. His stupendous Pasta ’ncasciata is Sicily’s answer to baked pasta. It is one of the great Sicilian dishes, with so many distinctly Sicilian ingredients: the anelletti (Sicilian pasta rings), the eggplant, and the topping of breadcrumbs (the "poor man’s cheese" that graces so many Sicilian dishes). This rich and flavorful one-course meal, undoubtedly a creation of the Monzù during the Bourbonic era (pre-Garibaldi), is often prepared for holidays. However, like the "fried pasta," it is a dish that is often made on Sundays. In fact, when Sicilians go to the beach on Sundays, they might bring this dish with them! (As you may have surmised, the picnic food in Southern Italy is much more interesting than ours here in America!) There is no one correct recipe. Every Sicilian chef adds his or her own personal touches. Trying to find "the authentic recipe" is an infuriating exercise. A cook from Messina insists that a certain ingredient is absolutely forbidden. A cook from Palermo insists that omitting that same ingredient is a heinous crime. And so it goes. Particularly problematic is the question of the eggplant. In western Sicily, the tendency is to use large black eggplants, sliced and fried as if making Eggplant parmigiana, and added as a layer (some insisting that the top layer must be eggplant, as in Timballo di melanzane). In eastern Sicily, the tendency is to use the small purple eggplants, cut in cubes and fried (as if making Pasta alla Norma), and mixed (not layered) with the other ingredients. One cannot say that one version is "more Sicilian" than the other. It is simply your personal choice: do you layer the ingredients, or do you mix them together? I have chosen the layering method (which is what Mr. Candia does). The following is my own recipe, based on having read many other recipes (each authentic, each "correct"). Ingredients
Layer the ingredients (the bottom layer must be sauce; the top layer must be the breadcrumbs). Bake in the oven until the inside is bubbling and the top surface is nicely browned. |
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