Non vi mentirò: il ritorno a Boston da questo viaggio piuttosto tumultuoso non è stato facile.
L’itinerario aveva molte incarnazioni. L’idea originale nacque in seguito alla morte luglio scorso del mio carissimo amico, Carmine Trubiano. Decisi di visitare il suo paesino natio, Castiglione a Casauria (provincia di Pescara) – come tributo a lui, e come regalo di compleanno a me stesso.
Poi in agosto il terribile terremoto colpì la provincia di Rieti. I telegiornali in tutto il mondo coprirono la notizia. (E se solo sapessimo che sarebbe solo il primo terremoto di tanti!)
Entra il signor Renzo Fedri, nipote del famoso compositore-pianista Dino Fedri (accompagnatore e caro amico di Beniamino Gigli). Perché non fare una tournee di concerti d’organo, come raccolta fondi per i terremotati d’Amatrice? Fedri lavorò sodo per organizzare un concerto alla Basilica di Rieti, sul suo magnifico organo di 5 tastiere. Fu quasi un’opera, navigando questo comitato, quel comitato ... Fedri ne fece tutto. Dopo mesi di questo dramma, il rettore della Basilica diede l’OK finale. Due giorno dopo il rettore morì!
Anche PIÙ dramma, per assicurare che il concerto accada ancora nella sua assenza. Le ultime acque da navigare. Il concerto fu finalmente inciso in pietra. Succederà.
Più terremoti. Il Vescovo chiuse tutte le chiese a Rieti. Inclusa la Basilica. Concerto annullato.
Dopo Rieti, avevo avuto un’altro concerto a Morro d’Oro, paesino montanaro in provincia di Teramo. Non fidandomi della stabilità di quelle montagne abruzzesi, annullai il concerto.
Rimase almeno un concerto, alla basilica bizantina di Santa Prassede a Roma (il mio debutto romano). Ma mica un concerto fa una tournee. Dove andrei dopo Roma?
I Ciampa abitarono in Irpinia per secoli – forse millenni. Figuratevi che io non ero mai stato in Irpinia. Mai. Decisi di farci una visita. Ma ci sarebbero organi da suonare?
Feci due scoperte fortuite! Seppi che ad Avellino c’era un organo nuovo di zecca, dedicato solo un mese o due prima. E scoprii che proprio a Montefalcione, il mio paesino ancestrale, donde vennero secoli e secoli di Ciampa, c’era un buonissimo organo ottocentesco, restaurato di recente. Scrissi al parroco della possibilità di un concerto.
Suonai a Roma. Gran successo. Partii Roma. Arrivai ad Avellino. Una tormenta. Una bufera di neve di proporzioni bostoniane. Concerto annullato.
Fu una delusione. Ma la più grande delusione venne il prossimo giorno.
Mi alzò. Feci colazione. Uscii dall’albergo. E la neve c’era ancora sui marciapiedi e sulle strade. Niente era spazzato. Invece di prendere una pala, semplicemente chiusero certe strade. Perfino certi pezzi di autostrada! Ma che tipo di soluzione è questa in un paese ove 50% del reddito va alle tasse?
Non fu più divertente quando, qualche giorno dopo, mi sedetti in un bar alla Piazza Santa Maria Maggiore a Roma e, sul TV, vidi che in Abruzzo – soli 50 km da dove dovevo suonare a Morro d’Oro – una valanga seppellì un albergo con 3 metri di neve, e i paramedici non potessero arrivarci, a causa delle strade chiuse! Ma come tutto questo è potuto succedere?
A prescindere dalla neve, io avevo progettato di visitare Montefalcione il giorno del mio compleanno. Io nacqui il 17-I-71, e il 17-I-17 – giorno che DOVEVO suonare a Rieti – fui determinato a visitare Montefalcione.
Non credereste la noncuranza con cui gli autisti di pullman non seppero quando i pullman per Montefalcione partano, poi l’uguale noncuranza con cui annunciarono che infatti il pullman non vada affatto, a causa delle strade non pulite.
Un tassista apparì. (Aveva predetto la situazione – ammirai il suo opportunismo!) Gli chiesi quanto sarebbe un viaggio in tassì a Montefalcione. Rispose, “Nessun problema.” Chiesi di nuovo il prezzo. Rispose, “Non si preoccupi.” Me ne preoccupai. Finalmente dissi un prezzo io. E come assicurazione addizionale che lui non mi freghi, usai quanto dialetto conoscevo. Invece di dire, “Ho solo X euro in tasca,” dissi, “Tengo sulamente X euro rint’ ’a sacc’.” Mi ci portò presto.
Arrivammo. Gli diedi la somma concordata. Lui disse, “Un regalino per le sigarette?” Il piano brillante mi si ritorse contro; perché parlai in dialetto, lui si sentì MENO esitante a estrarre da me più soldi!
Dal momento che arrivai a Montefalcione, il resto fu quasi un sogno. Don Paolo Luciano, parroco del comune, m’incontrò allo straordinariamente bello Santuario, la chiesa principale che giacque sulla cima della montagne. Mi portò alla macelleria del mio cugino di secondo grado, Gennaro Ciampa. Mi portò alla contrada ove tutti i miei antenati abitarono. Mi portò alla cappelluccia che mio zio Domenico costruì. E mi portò alla Chiesa S. Maria di Loreto & S. Feliciano, ove i miei nonni e bisnonni e trisnonni furono battezzati, cresimati, sposati, sepolti ... IMPOSSIBILE descrivere le emozioni di tutto quello.
Figuratevi che 1500 metri da questa chiesa ancestrale si trovi la cantina Donnachiara, cui stupendi vini scoprii per la prima volta al negozio 3,5 km da casa mia in America! Finalmente giunse il momento di visitare questa cantina e d’incontrarne i proprietari.
Si suonò il citofoto, e un grandissimo cancello di metallo si aprì. All’improvviso la scena cambiò. Si videro panorami impossibili da descrivere. Impossibili da credere. |
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I'm not going to lie to you: my return to Boston from this rather tumultuous trip was not easy.
The itinerary had many incarnations. The original idea came following the death last July of my very dear friend, Carmine Trubiano. I decided to visit his hometown, Castiglione a Casauria (in the province of Pescara) – as a tribute to him, and as a birthday gift to myself.
Then in August the terrible earthquake struck the province of Rieti. The media throughout the world covered the news. (And if only we knew that it would be only the first earthquake of many!)
Enter Mr. Renzo Fedri, nephew of the famous composer-pianist Dino Fedri (accompanist and dear friend of Beniamino Gigli). Why not do a tour of organ concerts, as a fundraiser for the earthquake victims in Amatrice? Fedri worked incredibly hard to organize a concert at the Basilica in Rieti, on its magnificent organ of five keyboards. It was practically an opera, navigating this committee, that committee ... Fedri did all of it. After months of this drama, the rector of the Basilica gave the final OK. Two days later the rector dropped dead!
Even MORE drama, to make sure that the concert would still happen in his absence. The last waters to navigate. The concert was finally etched in stone. It will happen.
More earthquakes. The bishop closed all of the churches in Rieti. Including the Basilica. Concert cancelled.
After Rieti, I was supposed to have another concert in Morro d'Oro, a small mountain town in the province of Teramo. Not trusting the stability of those Abruzzese mountains, I cancelled the concert.
At least one concert remained, at the Byzantine basilica of Santa Prassede in Rome (my Roman debut). But it's not as though one concert makes a tour. Where would I go after Rome?
The Ciampas lived in Avellino for centuries – maybe millennia. Imagine that I had never been to Avellino. Never. I decided to pay a visit. But would there be organs to play?
I made two fortuitous discoveries! I learned that in Avellino there was a brand-new organ, dedicated only a month or two prior. And I discovered that right in Montefalcione, my ancestral hometown, there was a beautiful 19th-century organ, recently restored. I wrote to the pastor about the possibility of a concert.
I played in Rome. Great success. I left Rome. I arrived in Avellino. A snow storm. Of Bostonian proportions. Concert cancelled.
It was a let-down. But the bigger let-down came the next day.
I got up. I had breakfast. I left the hotel. And the snow was still on the sidewalks and streets. Nothing was plowed. Instead of picking up a shovel, they simply closed certain streets. Even certain sections of highway! What kind of solution is this, in a country where 50% of one's income goes to taxes?
It wasn't funny anymore when, a few days later, I was seated at a café in Piazza Santa Maria Maggiore in Rome, and on the TV, I saw that in Abruzzo – only 30 miles from where I was supposed to play in Morro d'Oro – an avalanche buried a hotel with 9 feet of snow, and the EMTs couldn't get to them, because of the closed roads! But how could all of this happen?
Snow or no snow, I had planned to visit Montefalcione on my birthday. I was born on 1/17/71, and on 1/17/17 – the day that I was SUPPOSED to play in Rieti – I was hell-bent on visiting Montefalcione.
You wouldn't believe the casualness with which the bus drivers didn't know when the bus for Montefalcione would leave, then the equal casualness with which they announced that in fact the bus wasn't running at all, because of the unplowed roads.
A cab driver appeared. (He had predicted the situation – I admired his opportunism!) I asked him how much a cab ride to Montefalcione would be. He replied, "No problem." Again I asked the price. He said, "Don't worry about it." I worried about it. Finally I named my own price. And as extra insurance that he wouldn't screw me, I used what dialect I knew. Instead of saying, “Ho solo X euro in tasca,” I said, “Tengo sulamente X euro rint’ ’a sacc’.” He got me there fast.
We arrived. I gave him the agreed upon amount. He said, "A little gift for cigarettes?" My brilliant plan backfired; because I spoke in dialect, he felt even LESS hesitant extracting more money from me!
From the moment that I arrived in Montefalcione, the rest was like a dream. Fr. Paolo Luciano, pastor of the town, met me at the stunningly beautiful Santuario, the principal church which lies on top of the mountain. He took me to the butchershop owned by my second cousin, Gennaro Ciampa. He took me to the street where all of my ancestors lived. He took me to the little chapel that my uncle Domenico built. And he took me to the Chiesa S. Maria di Loreto & S. Feliciano, where my grandparents, great-grandparents, and great-great-grandparents were baptized, confirmed, married, buried ... IMPOSSIBLE to describe the emotions of all this.
Imagine that less than a mile from this ancestral church is the Donnachiara winery, whose stupendous wines I first discovered at a liquor store 2 miles from my house in America! The moment finally arrived to visit this winery and to meet its owners.
We rang the buzzer, and a huge metal gate opened. All of a sudden the scene changed. One saw panoramas impossible to describe. Impossible to believe. |