Qualcosa che ascolto ogni anno. Buon Natale!
Something that I listen to every year. Merry Christmas!
Diario dell’Esperienza Italoamericana
A Journal of the Italian-American Experience
Giuseppe Di Stefano (* 24 luglio 1921 Motta Sant’Anastasia, CT — † 3 marzo 2008 Santa Maria Hoè, LC) era un tenore smisuratamente popolare in America durante gli anni Cinquanta. Non sono grandissimo fan di “Pippo,” ma nessuno ha catturato la malinconia e la sincerità di questa canzone meglio di lui. | Giuseppe Di Stefano (born 24 July 1921 Motta Sant’Anastasia, near Catania — died 3 March 2008 Santa Maria Hoè, near Milan) was a wildly popular tenor in America during the Fifties. I’m not a huge fan of “Pippo,” but no one captured the melancholy and sincerity of this song better than he. |
Quando ragazzi felici andavamo alla scuola con la cartella a tracolla ed in tasca la mela per il futuro avevamo un vestito di gala quante speranze di gloria e di celebrità ma inesorabile il tempo tracciava il cammino e a testa china anneghiamo nel nostro destino. Addio sogni di gloria addio castelli in aria. Guardo con sordo rancore la mia scrivania cerco a scacciare ma invano la monotonia Addio anni di gioventù perchè perchè non ritornate più Sono una foglia d'autunno che nella tormenta teme il grigiore dei giorni l'inverno paventa La donna sincera aspettai compagna dei sogni miei ma invano cercai cercai amore anche tu dove sei Addio sogni di gloria addio castelli in aria Prendo la penna e continuo la doppia partita faccio una macchia d'inchiostro mi treman le dita Meglio tacer le memorie o vecchio cuor mio sogni di gloria addio |
When we were happy children, we went to school, with our books on our shoulder and an apple in our pocket. For the future we had a fine suit. So many hopes of glory and of celebrity! But inexorably, time was tracing the pathway, and with bowed heads we drown in our destiny. Farewell, dreams of glory farewell, castles in the air. With dull rancor I look at my writing desk. I try, but in vain, to drive away the monotony. Farewell, years of youth. Because, because you will never return. I am an autumn leaf which, in a storm, dreads the grayness of the days of winter. I waited for a sincere woman, companion for my dreams. But in vain I searched, I searched. Love, even you: where are you? Farewell, dreams of glory. Farewell, castles in the air. I'll just pick up my pen and continue my bookkeeping. I made an ink stain; my fingers are trembling. Better to keep the memories silent, old heart of mine. Dreams of glory, farewell. |